Page 32 - Attimi piccanti
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mutandina bianca mi dava un senso di piacere e mi toccavo pure io, non ero
concentrato al massimo perché dovevo stare attento alla guida. Potevo fermarmi, ma
non lo fatto in quanto questa esperienza mi piaceva viverla cosi per come era.
Lei continuava, dal movimento delicato passava ad un movimento più veloce, aveva
gli occhi chiusi, sentiva il piacere delle sue dita che entravano più in dentro, si sentiva
l'energia che della cavità finiva nelle sua lingua che abilmente si passava fra le labbra
inumidendole. Io ero lì confuso, ho fatto scivolare con difficoltà la mano fino a
giungere a toccare le sue grande labbra già bagnate, li ho messo in bocca assaporando
il gusto della passione.
Lei è in preda ad una forte crisi di piacere, le manca qualcosa, allunga la mano, con
disinvoltura e con velocità abbassa la cerniera del mio pantalone, infila la mano sotto
le mie mutandine e lì trova quello che le mancava, emette un sospiro di sollievo come
se avesse trovato puro ossigeno per il suo cervello.
Finalmente lo stringe fortemente, ormai se lo sente suo, va su e giù con la mano ora
lento, ora veloce, poi si china con la testa e mette in bocca il frutto dell'amore. In quel
momento gustiamo momenti piccanti di assoluta passione. Io con gli occhi bene
aperti, con le mani strette al volante guardavo la strada, ma non potevo evitare di
guardare lei che muoveva la testa senza fermarsi, fin quando le stavo per dire che ...
ma non ho fatto in tempo e un po' è andato dappertutto.
Ci siamo ricomposti, mancava poco all'arrivo. Tenendoci stretti per mano con il
sorriso fra le labbra ci ringraziamo di avere donato parte del nostro intimo, parte del
nostro desiderio, parte del nostro amore. Giunti in città, ringraziandomi, lei mi chiede
di fermarmi e lasciarla lì. Ci salutiamo con un dolce bacio sulle labbra.
Prima che se ne andasse, le chiedo: "Scusami te lo trovi un euro, devo metterlo nella
macchinetta".

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