Page 38 - Attimi piccanti
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Lenzuola rossi e neri
Approfondir ancor voglio l'excitanda (l'eccitamendo) datami da Eva, or quanto dice
di me e della mia erotica poetica scrittura.
Immaginar lei fra lenzuola rossi e neri, mentre nuda aspetta me per coprir il suo roseo
corpo di mille seducenti baci, di mille delicate carezze, di mille sguardi sensuali e
accattivanti.
Non solo lo sguardo entra nell'oscurità, ma anche la lingua che con frenesia e ardore
lecca tutte le parete dell'amore già bagnate dal proprio divin piacere. Saziarmi non
mai da quel succo afrodisiaco che cola nelle mie labbra, nella mia bocca, nella mia
gola. Ingoiar tutto e ancor sazio non son. Con gran fame, pure lei, accarezza, bacia,
prende in bocca ciò che erge fra le mie gambe. Il movimento delle labbra è della
bocca al ritmo di una dolce melodia, fa si che il piacere mi giunge al massimo e
colma la mia libidine. Lei, a piena bocca, con mano propria, la mette fra le calde e
lisce sue cosce a cercar la verità. Con le dita bagnate di piacere, li mette nella mia
bocca, succhio e assaporo la squisita e la dolcezza del frutto del suo giardino. Nel
mentre, ingoiar vedo lei il frutto del mio giardino. Si nutre come se fosse un pregiato
frutto, fra le labbra e fuori la bocca, ancor ne cola, accuratamente lo prende con la
mano portandolo fra i suoi turgidi e meravigliosi seni, spalmando e massaggiando
con seducente delicatezza anche i suoi rigidi capezzoli. Con i corpi ancora caldi ci
copriamo. Le lenzuola rossi e neri, creano un alone, un tepore e un'atmosfera di
sensuale protezione. Esausti e sazi di piacere, con gli occhi chiusi, rimaniamo
abbracciati stretti l'un l'altro.

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