Page 8 - Mastru Vicenzu lu pitturi
P. 8
arrivati fino a noi, con la loro presenza nelle feste dei
paesi, durante le fiere, durante la raccolta del grano,
quando la gente era più disponibile ad ascoltare e ad
elargire qualche moneta che serviva alla sussistenza.
Giuseppe Cardella, con il suo “Mastru Vicenzu
lu pitturi”, ci fa conoscere una storia con una valenza
teatrale e spettacolare. La sua forza si basa soprattut-
to nel fascino del dramma, nella narrazione della
storia, raccontando un episodio carico di simbologia
che diventa suscettibile di drammatizzazione e quindi
di interesse popolare. L’amore, storie di omicidi e
suicidi passionali, avventure di eroi, erano i temi
favoriti dai cantastorie, e loro, specchio fedele di
umori e gusti del pubblico, ben sapevano interpretare
quell’immaginario difficile da acquisire altrimenti.
Giuseppe Cardella, così come tutti i cantastorie,
s’inserisce nel filone della vecchia cultura siciliana
che vede nel traditore ed infame l’essere reietto da
odiare, nel delitto d’onore un gesto eroico. Una vec-
chia cultura popolare quasi scomparsa per il
cambiamento, l’innovazione e la trasformazione
culturale della società, portando via quell’aspetto
poetico-passionale che caratterizzava parte della
vecchia sicilianità. Ma Cardella, nella sua opera, ce
la ripropone sotto forma letteraria, in maniera
sensibile, attenta, suasiva, poetica e passionale per
intraprendere un cammino di sensibilizzazione della
cultura siciliana.
Prof.ssa Maria Anna Ferrara
Dirigente Scolastico
paesi, durante le fiere, durante la raccolta del grano,
quando la gente era più disponibile ad ascoltare e ad
elargire qualche moneta che serviva alla sussistenza.
Giuseppe Cardella, con il suo “Mastru Vicenzu
lu pitturi”, ci fa conoscere una storia con una valenza
teatrale e spettacolare. La sua forza si basa soprattut-
to nel fascino del dramma, nella narrazione della
storia, raccontando un episodio carico di simbologia
che diventa suscettibile di drammatizzazione e quindi
di interesse popolare. L’amore, storie di omicidi e
suicidi passionali, avventure di eroi, erano i temi
favoriti dai cantastorie, e loro, specchio fedele di
umori e gusti del pubblico, ben sapevano interpretare
quell’immaginario difficile da acquisire altrimenti.
Giuseppe Cardella, così come tutti i cantastorie,
s’inserisce nel filone della vecchia cultura siciliana
che vede nel traditore ed infame l’essere reietto da
odiare, nel delitto d’onore un gesto eroico. Una vec-
chia cultura popolare quasi scomparsa per il
cambiamento, l’innovazione e la trasformazione
culturale della società, portando via quell’aspetto
poetico-passionale che caratterizzava parte della
vecchia sicilianità. Ma Cardella, nella sua opera, ce
la ripropone sotto forma letteraria, in maniera
sensibile, attenta, suasiva, poetica e passionale per
intraprendere un cammino di sensibilizzazione della
cultura siciliana.
Prof.ssa Maria Anna Ferrara
Dirigente Scolastico