Page 3 - Attimi piccanti
P. 3
Al bar
Entro in un bar per prendermi un caffè, ancora avevo l'immagine di te, ti carezzavo i
capelli, ti vedevo sorridente, gioiosa, viva. La barista intenta alla caffettiera mi dava
le spalle, gentilmente le chiedo di farmi un caffè, lei si gira e inspiegabilmente eri tu.
Emozionatissimo le ripetei di farmi un caffè. Questa sorpresa mi piacque tanto,
vedere il tuo viso in quella ragazza, anche perché io sono innamoratissimo del tuo
viso, anche del corpo, ma, il tuo viso lo adoro. Starei giorno e notte a guardarlo, ad
accarezzarlo, a baciarlo. Poco dopo, la ragazza, con il sorriso fra le labbra e con una
tazza di caffè in mano, mi fa un segno invitandomi a seguirla.
Mi porta in una piccola stanza con un bellissimo divano rosso, mi invita a sedermi,
mescola il caffè e me lo porge. Lei si siede accanto, mi fa capire che vuole assaporare
un po' di caffè, non dalla tazzina ma dalla mia bocca.
Con un delizioso movimento mi prende il viso fra le sue mani, erano calde, tremanti,
si avvicina con la bocca, io già sentivo il suo profumo, quelle sue labbra rosse,
ardenti focose, si avvicinano ancora di più alle mie, sento un calore che non avevo
mai sentito, l'attesa del contatto mi è sembrato un secolo.
Finalmente, poggia le sue labbra sulle mie, delicatamente le sfiora, una volta, due
volte, tre volte, poi con tanta passione si mette in bocca le mie labbra, mi è sembrato
che se le avesse inghiottite, sono rimasto paralizzato ma pieno di una passione
incontrollabile. Lei come se gustasse un frutto prelibato, amorevolmente si ciba di
desiderio. Io impazzisco di gioia, di amore, di passione, avere le mie labbra nella sua
bocca, era un sogno da me tanto desiderato, tante volte ripetuto. Mi da la lingua ed io
le do la mia, si intrecciano mille volte, il respiro si sente appena, ma i due cuori
invece battono fortemente.
Lei mi bacia il viso, io pure, godiamo di questi attimi piccanti di piacere sincero,
vivo, passionale. Sono fortemente eccitato, lei è sopra di me, capisce, sente il mio
eccitamento e piano, piano, delicatamente scivola verso giù. mentre mi sbottona la
camicia. Le sue labbra non si fermano, la sua bocca calda la sento, il mio corpo vibra
di piacere. Scende ancora più giù, sbottona tutto quello che c'è da sbottonare, affonda
la bocca ove sorge la verità dell'amore, ove ogni uomo tiene nascosto lo scettro, ove
per ogni donna è l'arma della passione, dell'amore, della fecondazione.
Mi sono trovato spiazzato, ma molto contento e appagato dal desiderio che nutrivo da
tantissimi anni. Non immaginavo che proprio lei arrivasse fin laggiù, non mi
immaginavo che a far ciò sarebbe stata così valente e passionale. Per farla stare un po'
ferma le tenevo la testa con le mani, non resistevo più, questo movimento orale che
con maestria mi praticava, mi portava alle stelle, fra le nuvole, vedevo mille luci.
Lei non smetteva, anzi il movimento lo faceva più veloce, mille violini vibravano,
mille suoni ti tamburi rullavano attorno a me.
Alla fine il suono di un'arpa acquieta la tempesta. È stata come una cascata che cade
precipitosamente dalla montagna, adesso è un fiume che scivola liscio, lento e va ad
abbracciare le acque calme del mare.
Lei rimane lì, mi guarda, mi sorride, chiude gli occhi. Anch'io li chiudo.
3
Entro in un bar per prendermi un caffè, ancora avevo l'immagine di te, ti carezzavo i
capelli, ti vedevo sorridente, gioiosa, viva. La barista intenta alla caffettiera mi dava
le spalle, gentilmente le chiedo di farmi un caffè, lei si gira e inspiegabilmente eri tu.
Emozionatissimo le ripetei di farmi un caffè. Questa sorpresa mi piacque tanto,
vedere il tuo viso in quella ragazza, anche perché io sono innamoratissimo del tuo
viso, anche del corpo, ma, il tuo viso lo adoro. Starei giorno e notte a guardarlo, ad
accarezzarlo, a baciarlo. Poco dopo, la ragazza, con il sorriso fra le labbra e con una
tazza di caffè in mano, mi fa un segno invitandomi a seguirla.
Mi porta in una piccola stanza con un bellissimo divano rosso, mi invita a sedermi,
mescola il caffè e me lo porge. Lei si siede accanto, mi fa capire che vuole assaporare
un po' di caffè, non dalla tazzina ma dalla mia bocca.
Con un delizioso movimento mi prende il viso fra le sue mani, erano calde, tremanti,
si avvicina con la bocca, io già sentivo il suo profumo, quelle sue labbra rosse,
ardenti focose, si avvicinano ancora di più alle mie, sento un calore che non avevo
mai sentito, l'attesa del contatto mi è sembrato un secolo.
Finalmente, poggia le sue labbra sulle mie, delicatamente le sfiora, una volta, due
volte, tre volte, poi con tanta passione si mette in bocca le mie labbra, mi è sembrato
che se le avesse inghiottite, sono rimasto paralizzato ma pieno di una passione
incontrollabile. Lei come se gustasse un frutto prelibato, amorevolmente si ciba di
desiderio. Io impazzisco di gioia, di amore, di passione, avere le mie labbra nella sua
bocca, era un sogno da me tanto desiderato, tante volte ripetuto. Mi da la lingua ed io
le do la mia, si intrecciano mille volte, il respiro si sente appena, ma i due cuori
invece battono fortemente.
Lei mi bacia il viso, io pure, godiamo di questi attimi piccanti di piacere sincero,
vivo, passionale. Sono fortemente eccitato, lei è sopra di me, capisce, sente il mio
eccitamento e piano, piano, delicatamente scivola verso giù. mentre mi sbottona la
camicia. Le sue labbra non si fermano, la sua bocca calda la sento, il mio corpo vibra
di piacere. Scende ancora più giù, sbottona tutto quello che c'è da sbottonare, affonda
la bocca ove sorge la verità dell'amore, ove ogni uomo tiene nascosto lo scettro, ove
per ogni donna è l'arma della passione, dell'amore, della fecondazione.
Mi sono trovato spiazzato, ma molto contento e appagato dal desiderio che nutrivo da
tantissimi anni. Non immaginavo che proprio lei arrivasse fin laggiù, non mi
immaginavo che a far ciò sarebbe stata così valente e passionale. Per farla stare un po'
ferma le tenevo la testa con le mani, non resistevo più, questo movimento orale che
con maestria mi praticava, mi portava alle stelle, fra le nuvole, vedevo mille luci.
Lei non smetteva, anzi il movimento lo faceva più veloce, mille violini vibravano,
mille suoni ti tamburi rullavano attorno a me.
Alla fine il suono di un'arpa acquieta la tempesta. È stata come una cascata che cade
precipitosamente dalla montagna, adesso è un fiume che scivola liscio, lento e va ad
abbracciare le acque calme del mare.
Lei rimane lì, mi guarda, mi sorride, chiude gli occhi. Anch'io li chiudo.
3