Impressionismo

Il più importante movimento artistico del XIX secolo, che conclude in maniera definitiva lo svolgimento delle correnti realistiche francesi e costituisce il punto di partenza per l’arte moderna. L’lmpressionismo trasse il suo impulso dall’esigenza di dipingere ciò che cade sotto i nostri sensi nella sua immediatezza, sottolineando gli effetti di luce ed atmosferici su ciascun oggetto. L’opera pittorica di Constable, della Scuola di Barbizon, di Delacroix, di Courbet, di Boudin, di Jongkind e di Manet, ispirarono i giovani artisti che dettero vita a tale movimento. Le teorie sul colore di Delacroix e dello scienziato Chevreul, stimolarono gli interessi degli Impressionisti circa la natura del colore e li spinsero ad analizzare le proprietà della luce e dell’ombra sull’acqua e sulla neve. Per raggiungere vibranti effetti di luce, il colore venne applicato puro, a piccoli tratti, eliminando dalla tavolozza l’intera gamma dei bruni e dei neri. Il rifiuto di ogni convenzionalismo nel conferire col disegno una plasticità agli oggetti e la libertà con cui gli Impressionisti definirono le forme, provocarono violente reazioni ed una precisa opposizione da parte del pubblico e della maggioranza dei critici. Nel 1874 Monet, Pissarro, Sisley, Benoir, Cézanne, Degas, Berthe Morisot ed altri, ordinarono la prima mostra di gruppo e comunemente si racconta che il termine Impressionismo usato con accento di derisione dai critici, derivasse dal titolo di un quadro di Monet, "Impression: soleil levant" (Impressione: sole nascente). Fra il 1876 e il 1886 si tennero altre sei esposizioni di gruppo. Degas e Cézanne non furono mai Impressionisti nel senso stretto della parola e Manet, quantunque fosse associato al movimento, non volle mai partecipare alle mostre organizzate dal gruppo.