Espressionismo

Nell’arte espressionista, la forma, la linea ed il colore sono dominati dall’esigenza di giungere alla manifestazione delle emozioni interiori: vengono quindi caratterizzati dalla deformazione e dall’esasperazione, in un linguaggio che si avvale, nel contempo, d’una contratta sintesi disegnativa e d’una grande violenza cromatica. Tipiche manifestazioni d’arte espressionista, si hanno, ad esempio, nella pittura e nella scultura tedesche d’età gotica. Come movimento artistico moderno, l’Espressionismo risale all’inizio del XX secolo ed é un fenomeno principalmente localizzato nell’Europa Settentrionale. Un’influenza formativa esercitarono, su detta tendenza, la concitata pittura di Van Gogh e, in senso più lato, dei Fauves, l’arte africana conosciuta in Europa a partire dalla fine dell’Ottocento, nonché l’opera del pittore norvegese Munch. Inoltre gli Espressionisti tedeschi nutrirono spiccati interessi per l’arte grafica in genere e per la xilografia in particolare. Detti artisti furono quelli che formarono i due gruppi "die Brucke" (Il Ponte) e "Der Blaue Reiter" (Il Cavaliere Azzurro). Fuori dai confini della Germania, tra i più rappresentativi artisti d’intonazione espressionista si possono ricordare il belga Ensor, il russo Soutine, il francese Rouault e l'italiano Scipione.