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Il Dadaismo, o
movimento Dada, trasse il suo nome dalle prime parole su cui si posarono gli
occhi dei suoi promotori, aprendo a caso un vocabolario francese: "dada" é
infatti termine infantile (uno tra i primi suoni articolati che emette il
bambino) che può anche essere usato per significare "cavalluccio di legno".
Il movimento nacque a Zurigo nel 1916 ad opera di alcuni artisti e scrittori
ivi rifugiatisi. Per reagire contro le terribili emozioni suscitate dalla
prima guerra mondiale e contro le correnti teorie artistiche ufficiali od
ufficializzate, si propose di sostituire ad una logica convenzionale un
ordine irrazionale da cui potessero affiorare nuove verità: così, il
movimento Dada ostentò l’assurdo, l’immediato, il casuale. Il poeta Tristan
Tzara, i pittori e scultori Jean Arp, Francis Picabia e Marcel Duchamp
furono i capi del Dadaismo che successivamente suscitò grande scalpore
presso il pubblico con le sue idee di "anti arte". Le mostre Dada
comprendevano oggetti prefabbricati ed associazioni di materiali disusati e
incongruenti. Ad una esposizione tenutasi a Colonia nel 1920, gli spettatori
furono invitati a rompere gli oggetti esposti, invito che fu prontamente
accolto!
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