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Strumento per incidere il
metallo. E unasticciola di acciaio temprato, lunga da 12 a 14 cm., di sezione
quadrata o trapezoidale e dello spessore di 2-5 mm. Una estremità tagliata obliquamente
allasse del bulino determina una punta acuta (becco) che è la parte usata per
incidere. Dallincisione a bulino su metalli preziosi per nielli e agèminature si
passò, nel sec. XV, allincisione di disegni su lastre di rame per ricavarne
riproduzioni in molteplici copie. Lincisione a bulino caratterizzata da una
particolare nettezza e precisione di segno, si cominciò ad usare contemporaneamente nei
paesi tedeschi e in Italia: dopo i pittori fiorentini e padovani del Quattrocento la
praticarono in Italia, con estrema perizia, M. Raimondi nel sec. XVI e, allinizio
del XIX, F. Bartolozzi e R. Morghen. Ma fu soprattutto nei Paesi Bassi con Luca di Leida
(sec. XVI e in Francia nel XVII e nel XVIII secolo che lincisione a bulino conobbe
il suo massimo splendore, strumento non più solo della riproduzione di opere pittoriche,
ma di vera e propria creazione, in specie nel campo del ritratto, della scena di costume e
dell'illustrazione.
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