Accademia

Detto termine deriva dal nome di un parco e palestra nei pressi di Atene, dove Platone fondò una associazione verso il 387 a.C. allo scopo di insegnare e discutervi argomenti filosofici. Nel Quattrocento il nome fu assunto, in Italia, da un gruppo di umanisti che si riuniva per discussioni e scambi di vedute culturali; tale gruppo acquisì grande fama in Firenze, essendo sotto il patronato di Lorenzo dè Medici. In campo artistico, Accademia, nel Cinquecento, finì per significare studio accademico, ossia lo studio di un illustre maestro attorno al quale si riunivano altri artisti a schizzare e ad abbozzare da un modello. L’Accademia Bandinelli, nel 1531, ne è uno dei primi esempi noti. Lo studio e la scuola accademici raggiunsero importanti risultati in Francia, al principio dell’Ottocento, soprattutto per merito del David. Il termine definisce altresì un’accademia ufficiale intesa ad elevare la condizione dell’artigiano vincolato alle corporazioni portandolo almeno al livello dello scrittore, del poeta o del musicista. L’Accademia del Disegno del Vasari, fondata nel 1563, fu la prima di questo genere e si valse della protezione e del patronato di monarchi e di altri mecenati. Conseguentemente gli artisti che fecero parte di accademie ufficiali subirono le imposizioni dei governanti, come avvenne in Francia durante il regno di Luigi XIV, quando l’arte ricevette impulso ed efficacia in virtù, appunto, dell’Académie Royale de Peinture e Sculpture istituita dal Colbert. Il XVIII secolo vide un incremento nella fondazione d’innumerevoli accademie in ogni Paese. Una tra le più famose fu la Royal Academy fondata a Londra nel 1768, che cercò anche di facilitare l’insegnamento ai giovani artisti. Col mutamento dell’assetto sociale dell’Ottocento, le accademie più conciliabili, per la loro tendenza ad una grande arte, sia con l’autocrazia che con la democrazia, acquistarono un tono dogmatico e supponente. Ne conseguirono degli scismi che spinsero gli arditi artisti progressisti a tentare nuove vie, mentre l’accademia, con la ricchezza delle sue tradizioni ed il peso delle sue eredità, sembrò diventare un ostacolo per ogni arte e per gli artisti.