Critica
LA LUCE TRA SCIENZA, FEDE ED ARTE
Il contenuto ed il significato del quadro di
Giuseppe Cardella spingono a riflettere su alcuni degli aspetti relativi
alla luce: il quadro (come tutte le cose) è visibile solo se c’é
un’altra luce che lo illumina; nel quadro c’é una luce che può
accendersi ed illuminare lo stesso quadro, lo spettatore e lo spazio
circostante! Nel quadro c’é la formula scientifica che ha rivelato la
corrispondenza esatta tra energia e velocità della luce. Nel quadro c’é
la presenza di Dio nei primi istanti dell’atto creativo: “E la luce fu”.
Verrebbe spontaneo pensare al secolare conflitto tra scienza e fede, ma
il contesto della creazione artistica rende sterile quel conflitto, anzi
lo supera sublimandolo e facendolo diventare un fecondo terreno di
armonia e di completezza.
Per l’artista scienza e fede non solo non lottano
per una impossibile supremazia dell’una o dell’altra, ma si comprendono
e si completano, raggiungendo insieme il terreno ideale della verità
ultima. La luce perciò viene vista ed interpretata come pura energia
della creazione, origine ed essenza di tutte le cose, alfa ed omega
dell’universo visibile ed invisibile.
In tal modo si realizza il desiderio dell’artista;
un desiderio che si colloca sul terreno impalpabile delle idee e trae da
queste il nutrimento per trasformare le idee in un sogno che dura dalla
creazione stessa del mondo e si protende verso l’eterno. L’idea, il
desiderio, il sogno: non c’è alcuna differenza tra la luce di una
finestra socchiusa, tra il filamento di una lampada accesa, tra
l’energia delle cose e degli esseri viventi e la Luce di Dio: la Luce
spiega tutto e fornisce la vita.
Per l’artista, la Luce di Dio è tutto.
Prof. Accursio Emilio Guarisco
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